Svizzera 1848. La diversità e l’unità nelle immagini

Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 1848

La Costituzione federale, come immagine e testo

Dopo lo scioglimento del Sonderbund con le armi, una Commissione si occupò di riformare il Patto federale. Il testo della nuova Costituzione federale fu già disponibile poco tempo dopo la prima riunione della Commissione di revisione. Il 12 settembre 1848 la Dieta federale (l’assemblea dei deputati di tutti i Cantoni) adottò questa prima Costituzione federale come legge fondamentale della Confederazione. In meno di un anno si sostituì il precedente Patto federale del 1815 e la Confederazione Svizzera divenne una democrazia.

Sia che sia stata concepita come manifesto per la pubblicazione o come foglio commemorativo, il legame tra la raffigurazione della Costituzione federale nella litografia e il testo stampato sottostante sviluppa tra i due un rapporto che porta abilmente chi osserva il documento all’interno dell’immagine.

Questa prima versione della Costituzione segnò l’inizio della forma statale attuale della Svizzera ma restò in vigore solo per 26 anni, fino alla revisione totale del 1874.

Costituzione federale del 1848 (particolare)

Helvetia: la madre della Confederazione

Il principio di uguaglianza alla base della prima Costituzione federale è espresso in modo evidente nella parte del foglio occupata dall’immagine: tutte le figure (maschili), rappresentanti dell’esercito e di diverse professioni, sono raffigurate sullo stesso piano. Salutano come figura sovrana del giovane Stato federale Helvetia, la personificazione della Svizzera, che è collocata in una posizione più elevata. Helvetia è incoronata da un’altra figura allegorica con dei ramoscelli d’alloro. Dal suo posto d’onore, presenta la Costituzione federale, scritta e divenuta legge. Il fatto che sieda su un leone addormentato e che porti tra le braccia un fascio littorio richiama anche il suo ruolo di portatrice di pace. L’entrata in vigore della Costituzione federale è favorita dal cielo e viene annunciata in tutta la Svizzera.

Tutti gli Svizzeri sono uguali innanzi alla legge. Nella Svizzera non vi ha sudditanza di sorta, non privilegio di luogo, di nascita, di famiglia o di persona.

Costituzione federale(1848), art. 4 (testo in francese)

Rappresentazione della battaglia di Lunnern (AG) del 12 novembre 1847 tra le truppe del Sonderbund e l'esercito svizzero

La guerra del Sonderbund del 1847

Il Patto federale del 1815 rappresentò fino al 1848 la base giuridica della Confederazione Svizzera, così denominata per la prima volta. Durante tale periodo, la Dieta federale si occupava delle questioni comuni e deliberava in merito. Nel corso del tempo si giunse a una polarizzazione tra i Cantoni liberali-radicali, a maggioranza protestante, da un lato, e i Cantoni conservatori e a maggioranza cattolica, dall’altro. Nel dicembre del 1845, a Lucerna, sette Cantoni cattolici fondarono il Sonderbund. Dopo che la Dieta federale ne ordinò lo scioglimento nel 1847, entrambe le parti mobilitarono le proprie milizie e scoppiò la guerra civile.

La battaglia sul fiume Reuss del 12 novembre 1847, nei pressi di Lunnern, qui raffigurata, ebbe luogo durante la prima fase della guerra del Sonderbund e fu il risultato di un attacco del Sonderbund contro il Freiamt di Argovia (il cosiddetto affare dei conventi di Argovia). La vittoria decisiva della maggioranza protestante-liberale contro i separatisti cattolico-conservatori giunse con le battaglie di Gisikon e Meierskappel, il 23 novembre 1847.

Nel frattempo, il capitano Scheller aveva portato i due cannoni ... in una posizione molto migliore; concordava sul fatto che il ponte venisse abbattuto prima che il nemico si spingesse fino alla Reuss

Johannes Wyss (o.D.), Das Gefecht bei Lunnern oder meine militärischen Erinnerungen(La battaglia di Lunnern o i miei ricordi militari), non pag.

Dieta federale il 29 ottobre 1847

La Dieta federale dell’ottobre 1847

Quest’opera, intesa allo stesso tempo come elenco dei partecipanti e foglio commemorativo, ricorda il giorno in cui i deputati del Sonderbund lasciarono la Dieta federale prima che cominciasse la guerra del Sonderbund all’inizio di novembre. Gli uomini presenti alla Dieta federale nell’ottobre del 1847, vestiti elegantemente, sono numerati ed elencati per nome. Alcuni di loro sono impegnati in un’accesa discussione, altri leggono o scrivono. Alcuni sembrano guardare dritto verso di noi dalla foto. È un’impressione di come si potrebbero essere svolti gli eventi. Il fatto che anche in gruppo i volti delle persone restino riconoscibili come individui è dovuto anche alla tecnica della xilografia, che veniva utilizzata soprattutto nella stampa di libri. Permetteva di ottenere copie economiche in grandi tirature, con una qualità costante. L’artista ed editore Eduard Kretzschmar, che lavorava a Lipsia, ha così reso accessibile un evento importante della storia svizzera a un’ampia parte della popolazione, forse anche oltre i confini della Svizzera.

Intrattenimento fantasmagorico per il caro Popolo svizzero

I valori fondamentali svizzeri

Ad attirare l’attenzione nell’immagine del 1840 circa, ricca di riferimenti a temi scottanti del panorama politico, è la lanterna magica che proietta slogan liberali sulla parete della stanza affollata e che, in senso figurato, illumina l’oscurità. Un uomo dalla testa di struzzo cerca di spiegare a un gruppo di personaggi, appartenenti a diverse classi sociali e poco concentrati, i temi che devono essere sanciti come valori fondamentali nella nuova Costituzione federale: «Sovranità del popolo, libertà di stampa, nazionalità…», queste le richieste. L’uomo uccello è forse un’allusione al teologo liberale David Friedrich Strauss, protagonista dell’affare Strauss del 1839 e promotore della sommossa di Zurigo, il Züriputsch, con cui i conservatori rovesciarono il governo liberale.

La caricatura è tipica del periodo della Rigenerazione, quando la libertà di stampa fu introdotta in diversi Cantoni grazie ai moti liberali. Questo fattore e la tecnica della litografia crearono le condizioni affinché la critica sociale fosse pubblicamente praticata e diffusa.

È garantita la libertà della stampa.

Costituzione federale(1848), art. 45 (testo in francese)

Confederazione Svizzera

22 Cantoni

Raffigurare la «Confederazione Svizzera» negli anni precedenti il 1848 non era semplice. I 22 Cantoni indipendenti erano uniti in un’alleanza basata su un patto. Da un lato la diversità rappresentava una caratteristica allettante, dall’altro bisognava anche presentarla come unità, soprattutto quando l’attenzione era rivolta alla prospettiva turistica.

La litografia, dai colori accattivanti, riesce in questo intento, associando i 22 stemmi cantonali ai medaglioni dei corrispondenti costumi tradizionali femminili e a vedute pittoresche delle capitali cantonali. Insieme alle raffigurazioni idilliache di genere, relative a prodotti svizzeri importanti per il commercio e l’esportazione, nei quattro triangoli, essi incorniciano la parte centrale circolare e pongono così in risalto il giuramento del Grütli, che richiama simbolicamente l’origine della Confederazione Svizzera. I pannelli informativi sui diversi Cantoni non sono solo indice di un crescente interesse per la statistica ma ne illustrano anche la funzione rappresentativa.

Le popolazioni dei ventidue Cantoni sovrani in uno riunite in forza della presente Lega [...] costituiscono nel loro insieme la Confederazione Svizzera.

Costituzione federale(1848), art. 1 (testo in francese)

Cappella di Tell

La narrazione storica

Accanto alla storia politica reale, nel XIX secolo in Svizzera è ancora influente il mito della fondazione. In particolare, la leggenda di Guglielmo Tell è strettamente connessa alla nascita della narrazione tradizionale delle origini della Confederazione. 

Secondo la leggenda, Tell si salvò dalle grinfie del balivo Gessler saltando su una roccia sulla riva del lago dei Quattro Cantoni. Per ricordarlo fu eretta la cappella di Tell nel luogo dove si presume che ciò avvenne, vicino a Sisikon. Come si può vedere in un’acquatinta colorata di Johann Hürlimann da Gabriel Lory "Fils", la Cappella era la meta delle «Tellenfahrten», svolte ogni anno a partire dal 1561: il venerdì dopo l’Ascensione, una folla di persone si riuniva in barca per il pellegrinaggio davanti alla Cappella, dove un religioso teneva una predica solenne in memoria di Tell. Come luogo leggendario della storia di Tell, la Cappella si è trasformata nel corso dei secoli in un’attrazione nazionale e in un monumento patriottico.

Vista interna della capella di Tell al lago dei Quattro Cantoni

Un mito nazionale

I miti di fondazione hanno plasmato l’immagine storica e di sé della Svizzera. Un’acquatinta di Johann Peter Lamy da un acquerello di Johann Jakob Meyer riproduce i ricchi affreschi delle pareti e del soffitto all’interno della Cappella di Tell. Gli affreschi, opera di Karl Leonz Püntener del 1719, illustrano varie scene della storia di Tell. Sul lato opposto del lago si vede il prato del Grütli, secondo la tradizione punto di incontro segreto dei cospiratori contro i balivi asburgici e luogo del giuramento del Grütli.

Nel XIX secolo, il dramma «Guglielmo Tell» di Friedrich Schiller, del 1804, ispirò numerosi turisti e curiosi a visitare il mitico paesaggio lacustre della Svizzera centrale e i luoghi commemorativi di Tell. La regione che circonda il Lago dei Quattro Cantoni è stata stilizzata come un paesaggio nazionale ideale e la «culla della Svizzera».

Non siamo convenuti a stabilire alcuna nuova alleanza; è una antichissima, formata sino dai tempi de' nostri padri , che rinnoviamo ! Sappiatelo, confederati ! Se bene il Iago, se bene i monti ci dividano, noi siamo d' una famiglia e d'un sangue , e siamo venuti d'una comune patria.

Friedrich Schiller (1819), Guglielmo Tell, atto II, scena II

Costituzione federale della Confederazione Svizzera

Orgoglio nazionale

Questa Costituzione federale, raffigurata in modo particolarmente espressivo, fu dedicata personalmente dall’artista solettese Lorenz Lüthy al Consiglio federale nel 1850. Il testo della legge, presentato all’interno di una sorta di stemma, è delimitato ai lati da due colonne decorate con gli stemmi accuratamente colorati dei singoli Cantoni. Esse reggono in modo simbolico la Costituzione federale della «Confederazione Svizzera», sopra la quale la raggiante croce svizzera annuncia l’alba come il sole nascente al mattino. In cielo troneggia Helvetia, affiancata dagli eroi nazionali Guglielmo Tell e Arnold WinkelriedLe notevoli dimensioni di questo foglio diventano evidenti solo a un secondo sguardo. Per un disegno a penna con un fitto testo scritto a mano, le dimensioni di circa 85 x 65 cm sono considerevoli. Ciò che qui si colloca letteralmente al centro occupa uno spazio insolitamente grande e allo stesso tempo arretra rispetto alla cornice, che produce un forte effetto di contrasto.

Scala degli Stati federali

Un braccio di ferro politico

Ciò che sembra una melodia allegra si rivela a un esame più attento dello spartito una sorta di accozzaglia di suoni. La scala, formata dagli stemmi cantonali, rappresenta l’ordine cronologico di adesione alla Confederazione degli Stati (= Cantoni e semicantoni). L’altezza del suono deriva dall’orientamento politico: più un Cantone è conservatore, più la nota è bassa; più è liberale, più la nota è alta. Diversi attributi richiamano elementi critici: la cappella che ha in mano Argovia, ad esempio, si riferisce all’affare dei conventi di Argovia, la corona di Neuchâtel al fatto che questo Cantone rimase un possedimento del Re di Prussia fino al 1848.

Heinrich von Arx, importante caricaturista del XIX secolo, con questa sequenza sconclusionata di note allude alle dissonanze in politica. La completa in modo ironico e allo stesso tempo riconciliatorio con un frammento di una canzone popolare dell’epoca: «Wir sitzen so fröhlich beisammen» (Sediamo allegramente in compagnia), facendo riferimento al fatto che nel 1848, nonostante tutte le discrepanze che esistevano tra di loro, gli Stati erano pronti ad unirsi per formare uno Stato federale.

Saluto nazionale per commemorare l'adozione della nuova Costituzione federale della Svizzera da parte della Tagsatzung

Il saluto nazionale

In questo foglio commemorativo si presta giuramento all’ancora giovane Confederazione nella forma di un inno. L’autore del testo è il giornalista e poeta di Zurigo Johann Jakob Leuthy, noto anche come uno dei primi promotori dei diritti delle donne in Svizzera. In 10 strofe si descrive l’adozione della Costituzione federale come «momento sacro». E si sottolinea anche che questo momento di fondazione dello Stato unitario non è avvenuto senza combattere (nella guerra del Sonderbund). Lo sottolinea l’ovale centrale con le armi, lo scudo e lo stendardo. Il testo è circondato dalle raffigurazioni di 22 stemmi cantonali. I due garanti della libertà svizzera ed eroi nazionali – Arnold Winkelried e Guglielmo Tell – affiancano la croce svizzera.

Entrate dunque nella cerchia, alzate le mani al cielo, giurate fedeltà alla nuova alleanza, ti benediciamo, o Patria!

Ritratto collettivo del Consiglio nazionale svizzero, 1849–1850

Il primo Consiglio nazionale

La Costituzione federale del 1848 stabilisce quali autorità rappresentano i poteri all’interno della nuova forma dello Stato. Eletto direttamente dal Popolo svizzero di sesso maschile, il Consiglio nazionale rappresenta quindi l’intera popolazione e la sua volontà. Il numero di rappresentanti del Popolo fu fissato in 111 nella prima Costituzione federale. Essi furono eletti nei singoli Cantoni nel corso del mese di ottobre del 1848. Il mandato elettivo aveva una validità di tre anni (solo dal 1931 divenne di 4 anni). I rappresentanti del clero erano esclusi. Dal momento che il Consiglio nazionale rappresentava un ventimillesimo dei cittadini svizzeri e naturalizzati, a causa della crescita demografica in Svizzera, nel 1962 fu necessario limitare il numero massimo di membri a 200.

La componente femminile della popolazione svizzera poté far sentire la propria voce in seno al Consiglio nazionale solo molto tempo dopo: nel 1971 vennero elette direttamente 10 donne e altre 2 subentrarono. Nel 2023, nella 51a legislatura, la percentuale di donne è del 41,5 %, pari a 83 membri.

Il Consiglio nazionale si compone dei Deputati del Popolo Svizzero. Ogni 20’000 anime di popolazione vien scelto un membro.

Costituzione federale(1848), art. 61 (testo in francese)

Sammelporträt des Schweizerischen Nationalrates, 1849-1851

Un generale nel primo Consiglio nazionale

La Dieta federale stabilì che i rappresentanti del Popolo eletti, provenienti da ogni parte del Paese, si riunissero a Berna lunedì 6 novembre 1848. Prima di questa prima riunione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, si celebrò una funzione religiosa per entrambe le confessioni. Alcuni dei membri del primo Consiglio nazionale erano personalità altamente stimate del mondo dell’economia, dell’amministrazione e delle forze militari. Guillaume Henri Dufour (numero 23), che fu il primo generale svizzero dello Stato federale presente nel Consiglio nazionale, si schierò apertamente a favore della neutralità della Confederazione. Il suo partito, i liberali, aveva però solo un decimo dei seggi del Consiglio nazionale (11). Il primo partito era quello dei radicali, che con 79 uomini aveva la maggioranza assoluta. Anche il Consiglio federale era interamente nelle mani dei radicali.

Sono eleggibili come membri al Consiglio nazionale tutti i Cittadini svizzeri dello stato secolare aventi diritto di voto.

Costituzione federale(1848), art. 64 (testo in francese)

Sammelporträt des ersten Bundesrates, 1848-1851

Il primo Consiglio federale

Fu solo dopo la costituzione dell’Assemblea federale (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati) che si poté eleggere il Consiglio federale, il 16 novembre 1848. Il massimo organo nazionale era composto da 7 membri che, scelti per garantire un corretto equilibrio, rappresentavano la Confederazione anche dal punto di vista territoriale. Jonas Furrer di Zurigo presiedeva il Consiglio federale del 1848 e guidava il Dipartimento politico; Henri Druey, di Vaud, era responsabile della giustizia e della polizia; Ulrich Ochsenbein, di Berna, guidava il Dipartimento militare; Friedrich Frey-Herosé, di Argovia, era a capo del Dipartimento del commercio e delle dogane; Wilhelm Mathias Näff di San Gallo era responsabile del Dipartimento delle poste; il ticinese Stefano Franscini si occupava del Dipartimento dell’interno; infine Josef Munzinger di Soletta era a capo delle finanze. Notiamo che nel 1848 non esisteva ancora un consigliere federale per gli affari esteri; le relazioni con l’estero, nel rispetto della neutralità e dell’indipendenza, erano gestite dal Dipartimento politico.

Il Consiglio federale è la suprema Autorità esecutiva e direttoriale della Confederazione: esso è composto di sette membri.

Costituzione federale(1848), art. 83 (testo in francese)

Stammbaum der Schweizerischen Eidgenossenschaft, Digitale Rekonstruktion, 2023

Albero genealogico della Svizzera

Attorno al 1869, Josef Brunner von Horw, di Lucerna, elaborò una complessa infografica sullo sviluppo dello Stato federale svizzero del 1848, dal titolo «Albero genealogico della Confederazione Svizzera». Accompagnò ad essa un documento di 99 pagine in cui spiegava eloquentemente i messaggi contenuti nell’immagine. A suo avviso, lo Stato federale aveva le proprie radici nei Paesi forestali di Uri, Svitto e Untervaldo, dai quali crebbe il poderoso tronco di una storia svizzera comune. Secondo questa interpretazione, la possente chioma del nuovo Stato scaturì dalla stesura della Costituzione federale del 1848. Secondo Brunner, virtù come la lealtà, il coraggio e la «forza difensiva», così come la volontà di progredire e la dottrina, plasmarono il nuovo Stato e lo condussero alla libertà.

Il volto dello Stato federale

La chioma dell’albero è adornata con i ritratti dei più importanti uomini di Stato di allora. Indica chi aveva potere nello Stato federale all’epoca: le classi medie e le élite dell’istruzione e della finanza, legate tra loro da rapporti politici ed economici. Insieme plasmarono lo sviluppo economico e sociale della Svizzera secondo i loro interessi. La partecipazione politica di altre fasce della popolazione, in particolare delle donne, non era quasi contemplata. Anzi, la dualità dei sessi nell’accesso alla co-determinazione politica era ora anche sancita dalla Costituzione.

La Confederazione del 1848, invece, è opera nostra, elaborata con una legge, approvata dalla maggioranza; l’Europa la onora; le sue conseguenze sono per noi benefiche: il Consiglio federale è la testa in armonia con il resto del corpo. I nostri Consiglieri federali sono eletti in conformità con la Costituzione; nessuno di loro ha forzato la propria ascesa attraverso le arti della demagogia: tutti sono uomini istruiti e altamente rispettabili.

Josef Brunner (1869), Begleitschreiben zu dem Bilde Stammbaum der Schweizerischen Eidgenossenschaft(Documento di accompagnamento della raffigurazione dell’albero genealogico della Confederazione svizzera), pag. 98.

Bild
Modello di immagine per l’albero genealogico della Confederazione svizzera
Referenzbild
Modello di testo per l’albero genealogico della Confederazione svizzera
La Zecca a Berna

Il franco svizzero

Una moneta diversa nel portafoglio in ogni Cantone? Fino alla metà del XIX secolo questo rappresentava un problema reale in Svizzera. Fu solo nel 1848 che il neonato Stato federale assunse la sovranità monetaria dai Cantoni e due anni dopo introdusse il franco come moneta unica. Inizialmente mancava uno stabilimento di produzione idoneo in Svizzera e le monete dovevano essere coniate all’estero.

Nel 1853 fu istituita la Zecca federale a Berna presso la sede della vecchia zecca, costruita tra il 1790 e il 1792 e che ora ospita l’Hotel Bellevue. Un acquarello di Jacques Henri Juillerat, dipinto nel 1820, ritrae l’imponente edificio neoclassico ai margini del centro storico di Berna, visto dal basso dallo Schwellenmätteli.

La Confederazione esercita tutti i diritti spettanti alla regalia monetaria. Cessa il coniare delle monete per parte dei Cantoni, e questo vien fatto solo dalla Confederazione.

Costituzione federale(1848), art. 36 (testo in francese)

Posto di dogana allo Spluga

Uno spazio economico unico

Con la Costituzione federale del 1848, le competenze precedentemente cantonali, come le dogane, la zecca e i servizi postali, passarono alla Confederazione. La riorganizzazione del sistema doganale provocò degli attriti perché i dazi doganali avevano rappresentato fino ad allora un’importante fonte di reddito per i Cantoni. I dazi doganali interni alla Svizzera vennero comunque aboliti e quelli esterni ai confini nazionali vennero uniformati.

Il traffico di transito attraverso le Alpi era redditizio: da secoli si riscuotevano dazi doganali su passi come lo Spluga. A metà del XIX secolo fu rinnovata l’infrastruttura necessaria allo scopo. Tra il 1818 e il 1823 si costruì una strada sul passo dello Spluga che poteva essere utilizzata da carrozze postali e carri da trasporto. Questo portò a un aumento del traffico merci e del trasporto di passeggeri e beni attraverso il passo, fino alla metà degli anni ’50 del 1800. Nel 1841 fu costruito il primo ostello alpino che ospitava anche il posto di dogana.

I dazi sono di competenza federale.

Costituzione federale(1848), art. 23 (testo in francese)

La nuova strada che conduce al passo del San Gottardo attraverso le gole della Schöllenen

I lavori sul San Gottardo

Un acquarello di Heinrich Triner mostra un tratto della strada del Gottardo realizzata da Karl Emanuel Müller tra il 1828 e il 1830. La strada carrozzabile, che si snodava con curve strette attraverso la Schöllenen, consentiva di attraversare il San Gottardo più velocemente di quanto fosse stato possibile fino ad allora.

La Costituzione federale del 1848 affidò alla Confederazione l’alta vigilanza su strade e ponti di rilevanza nazionale. Questo era certamente il caso della strada del Gottardo e del passo del San Gottardo. I racconti mitici già associavano da tempo queste strade alla storia delle origini e all’identità della Confederazione Svizzera. Come vie di transito attraverso le Alpi, erano importanti anche a livello europeo. Già nel 1869–1870 la Confederazione negoziò con l’Italia e la Germania una convenzione per la costruzione della ferrovia del Gottardo, che fu completata nel 1871.

La Confederazione esercita la suprema sorveglianza sulle strade e sui ponti, il cui mantenimento ha per lei un interesse.

Costituzione federale(1848), art. 35 (testo in francese)

Veduta della prima stazione di Zurigo e del ponte sulla Sihl

La costruzione delle ferrovie

I disaccordi sul tracciato e i disordini del Sonderbund (18451847) rallentarono la costruzione delle linee ferroviarie. Da questo punto di vista la Svizzera era in ritardo rispetto al resto d’Europa. Solo il 7 agosto 1847 fu inaugurata la Ferrovia svizzera del Nord tra Zurigo e Baden, la prima linea ferroviaria del Paese! La ferrovia, di cui qui vediamo l’ingresso nell’ex stazione ferroviaria di Zurigo, fu in seguito soprannominata «Spanisch-Brötli-Bahn», la Ferrovia dei panini spagnoli, dal nome di una specialità di Baden che ora poteva essere consegnata al centro di Zurigo in tempi rapidissimi.

Oltre alla stabilizzazione politica, la costruzione delle ferrovie fu un fattore significativo per l’incipiente crescita economica degli anni ’50 dell’Ottocento e accrebbe anche le entrate federali.

Politecnico di Zurigo

Politecnico federale di Zurigo

Con la costituzione dello Stato federale nel 1848 divennero di nuovo attuali idee del passato sulla formazione superiore dei Confederati. Oltre alle università cantonali si sarebbe finalmente creata un’istituzione di formazione nazionale. Il dibattito sull’orientamento di tale istituzione, tuttavia, suscitò delle controversie. Da più parti furono espresse delle preoccupazioni, non da ultimo dalle università già esistenti. Solo la restrizione del mandato di insegnamento alle materie tecniche e scientifiche rese accettabile il progetto per la maggioranza. Non si trattava di un caso: l’istruzione tecnica e scientifica era molto richiesta come conseguenza della crescente industrializzazione. Il Politecnico federale di Zurigo fu istituito nel 1854 con una legge federale e 10 anni dopo si trasferì nell’edificio principale progettato da Gottfried Semper.

La Confederazione ha diritto di erigere un’Università ed una Scuola Politecnica.

Costituzione federale(1848), art. 22 (testo in francese)

Riconquista del castello di Neuchâtel il 4 settembre 1856

Unità territoriale

Il cosiddetto affare di Neuchâtel del 1856 spinse l’ancora giovane Svizzera ad opporsi alla Prussia in un pericoloso conflitto. L’appartenenza statale del Cantone di Neuchâtel non era stata infatti ancora definitivamente chiarita dopo l’istituzione dello Stato federale. Dopo il Congresso di Vienna del 1815, il principato di Neuchâtel era membro della Confederazione Svizzera ma allo stesso tempo rimaneva un possedimento del Re di Prussia. Federico Guglielmo IV non rinunciò ai suoi diritti su tale possedimento nemmeno quando i repubblicani di Neuchâtel rovesciarono il regime monarchico e proclamarono la repubblica nel 1848.

Il 2 e 3 settembre 1856, i monarchici assaltarono il Castello di Neuchâtel. I repubblicani, tuttavia, lo riconquistarono con il sostegno delle truppe federali e fecero prigionieri 530 monarchici. I negoziatori del Consiglio federale chiesero la rinuncia ai diritti prussiani sul possedimento in cambio del rilascio dei prigionieri. Il re prussiano non accettò. Nonostante i tentativi di mediazione delle principali potenze europee, il re ruppe le relazioni diplomatiche con la Svizzera e ordinò la mobilitazione dell’esercito dal 1° gennaio 1857.

Guillaume Henri Dufour, inginocchiato di mezzo profilo a sinistra

La Svizzera in guerra?

In risposta agli eventi di Neuchâtel e alle minacce di guerra della Prussia, il 27 dicembre 1856 l’Assemblea federale nominò di nuovo Guillaume Henri Dufour di Ginevra comandante in capo delle truppe federali. Sotto il comando di Dufour, 30 000 soldati furono inviati sul Reno a difesa del confine. Dufour aveva già guidato le truppe svizzere nella guerra del Sonderbund del 1847, puntando su una guerra prudente e sulle abilità diplomatiche, per evitare che le parti in conflitto si dividessero ancora di più. Alla fine del 1856 la situazione era cambiata: la coesione nazionale, che la guerra del Sonderbund aveva reso fragile, venne rafforzata dalla minaccia proveniente dall’esterno.

Ad ogni modo, fu grazie alla mediazione di Napoleone III, amico di Dufour, che non si giunse infine alla guerra. Dopo che l’Imperatore francese ottenne dal Consiglio federale la liberazione e l’espulsione dalla Svizzera dei monarchici fatti prigionieri, la Prussia annullò la mobilitazione.

La Confederazione soltanto ha il diritto di dichiarare la guerra e di conchiudere la pace [...] 

Costituzione federale(1848), art. 8 (testo in francese)

Raffigurazione dell'Elvezia come guerriero che difende la libertà della patria con spada e bandiera svizzera

Helvetia militaris

L’iconografia di varie opere del 1856 rivela una forte disponibilità a difendere militarmente l’ancora giovane Stato unitario contro la Prussia. In questa litografia, il pittore di soggetti storici ginevrino Jean-Léonard Lugardon ricorre a una particolare personificazione della Svizzera, Helvetia militaris che, impugnando la spada e la bandiera svizzera, difende con un esercito di soldati la libertà della patria. Sulla roccia sottostante sono elencati i luoghi delle battaglie storiche e delle vittorie sulle grandi potenze vicine (per esempio Morgarten, Rothenturm o Laupen), che furono cruciali e perlopiù favorevoli ai Confederati. Si sottolinea così la grande fiducia nella potenza difensiva della Svizzera. È evidente il riferimento di questo foglio al dipinto «La Libertà che guida il popolo» (1830) del pittore francese Eugène Delacroix.

Veduta a volo d’uccello della Città di Berna con la sua prima stazione

Berna come capitale federale

La Costituzione federale del 1848 non si esprimeva sulla sede del governo dello Stato appena fondato. La questione fu deliberatamente omessa e demandata al neoeletto Parlamento che, il 28 novembre 1848, scelse Berna come sede del Governo e del Parlamento.

La veduta dall’alto di Charles Fichot del 1858 offre un’eccellente impressione del paesaggio urbano di Berna in quell’epoca. Sul margine destro dell’immagine già sono presenti il «Palazzo della Confederazione» (oggi Palazzo federale ovest) e il Bernerhof.

Designazione della sede della Confederazione. In conformità con le disposizioni che precedono, riguardanti le prestazioni e le modalità di designazione della sede delle autorità federali, i due Consigli si sono riuniti il 28 novembre 1848 per procedere alle operazioni in merito e con voto palese per appello nominale dei membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, la città di Berna è stata designata sede delle autorità federali.

Foglio federale No. 5 (14.03.1849), S. 138–139 (testo in francese)

Caricatura della scelta della sede della Confederazione

La questione della capitale

La controversia concernente la scelta della sede della Confederazione è passata alla storia svizzera come la «questione della capitale». L’articolo 108 della Costituzione federale incaricava della scelta l’Assemblea federale. La caricatura evidenzia la rivalità tra le città candidate Lucerna, Zurigo e Berna. Si rimanda anche a un’attrice di secondo piano: visto che inizialmente non era chiaro se solo una capitale cantonale potesse diventare la capitale della Confederazione, entrò in lizza anche la piccola città di Zofingen.

Nella votazione del 28 novembre 1848, Lucerna, rappresentata da due torri del muro di Musegg, fu esclusa a causa del suo ruolo di primo piano nel Sonderbund. Zofingen, rappresentata da un cacciatore di Argovia che cavalca audacemente l’animale araldico bernese, non aveva alcuna speranza. Al centro dell’immagine, l’orso bernese, infine vittorioso, geme sotto il peso della sede della Confederazione, che porta via da Lucerna. Accanto a una creatura con gli zoccoli che abbatte la Torre Christoffel di Berna, la città di Zurigo è raffigurata con lo «Zürileu» armato, il leone portascudo dello stemma di Zurigo, in atteggiamento bellicoso. Ma anche lui viene sconfitto.

Tutto che si riferisce alla sede delle Autorità federali è oggetto della legislazione federale.

Costituzione federale(1848), art. 108 (testo in francese)

Progetto irrealizzato del «Palazzo della Confederazione»

I primi edifici del Palazzo federale

Inizialmente il Consiglio federale e l’Assemblea federale non avevano spazi propri e si riunivano in diversi edifici della città di Berna: il Consiglio nazionale nel «Vecchio Casinò» e nel Municipio di Berna, il Consiglio degli Stati nel «Rathaus zum Äusseren Stand» nella Zeughausgasse e il Consiglio federale nell’Erlacherhof nella Junkerngasse. Già nel 1850 fu bandito un concorso di progettazione architettonica per un Palazzo della Confederazione. Il progetto di un certo Meyer, qui raffigurato, non fu però selezionato.

Vista dell’attuale Palazzo federale ovest da sud-ovest

Palazzo della Confederazione I

Tra il 1852 e il 1857 venne eretto il Palazzo della Confederazione, in stile neorinascimentale, secondo il progetto dell’architetto bernese Jakob Friedrich Studer. La vista dell’epoca, da sud-ovest, mostra le dimensioni imponenti dell’edificio e, sullo sfondo, la Cattedrale di Berna.

Oggi chiamato Palazzo federale ovest, ha sempre ospitato la sala del Consiglio federale. Inoltre, è sede dei dipartimenti degli affari esteri (DFAE) e di giustizia e polizia (DFGP), della Cancelleria federale e della biblioteca del Parlamento.

Il lato nord del «Palazzo della Confederazione»

Palazzo della Confederazione II

Verso nord, tre ali del Palazzo della Confederazione si aprono sulla città. La litografia a gesso, pubblicata da Carl Durheim come la precedente, mostra un ambiente simile a un parco e spazi per passeggiare.

Gli altri edifici del Palazzo furono realizzati successivamente: l’ala est, inaugurata nel 1892, fu costruita dove prima sorgeva l’Inselspital, e il Palazzo del Parlamento, del 1902, con la sua imponente cupola, prese il posto del «Vecchio Casinò».

Bernerhof e «Palazzo della Confederazione» visti dalla Kleine Schanze

La sede della Confederazione in un hotel

Oggi il Bernerhof occupa l’estremità occidentale del complesso del Palazzo federale, sulla Bundesgasse. Fu realizzato e utilizzato come albergo di lusso dal 1856 al 1858. Visto che dopo la Prima guerra mondiale l’attività non era più redditizia, l’Hotel Bernerhof fu venduto alla Confederazione. Dal 1924 ospita la sede del Dipartimento federale delle finanze (DFF).

Nella raffigurazione del XIX secolo di Johann R. Dikenmann si vedono da sinistra il Bernerhof, il Palazzo della Confederazione, il «Vecchio Casinò» e il vecchio Inselspital e sullo sfondo la torre della Cattedrale di Berna.

Gedenkblatt zur Revision der Bundesverfassung von 1874

Revisione totale della Costituzione federale

La libertà di domicilio, la piena libertà di credo e di coscienza o l’istruzione pubblica obbligatoria e gratuita sotto la guida dello Stato: ciò che a molti oggi sembra un’ovvietà venne sancito nella legge fondamentale solo con la revisione totale della Costituzione federale del 1874, quando, dopo una revisione parziale e un tentativo fallito due anni prima, si giunse a una svolta. Il progetto fu accolto dalla maggioranza degli aventi diritto al voto e aprì la strada alla democrazia semi-diretta.

Il foglio commemorativo di questo evento, stampato e pubblicato a Zurigo, non solo indica alcune importanti innovazioni nei contenuti, ma anche gli esiti esatti delle votazioni, suddivisi per Cantone. Oggi, la cromolitografia di Ernst Conrad ci ricorda espressamente che anche la legge fondamentale può cambiare e che la responsabilità della visione e del futuro di una comunità è nelle nostre mani.

Uno per tutti, tutti per uno.

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